Riabilitazione funzionale
post traumatica e sportiva

Riabilitazione sportiva Lucca -Centro medico di fisioterapia Miglianti riabilitazione sportiva e post traumatica in Toscana

Riabilitazione nello sport

Per

riabilitazione nello sport

si intende un approccio multidisciplinare al trattamento di patologie riconducibili ad un gesto atletico finalizzato e al recupero rapido e completo del distretto anatomico interessato. L’obiettivo primario è il ritorno alle attività sportive pre-infortunio sia che si tratti di un atleta amatoriale sia professionista.

Gli infortuni che più frequentemente colpiscono gli sportivi riguardano le lesioni legamentose e quelle muscolari sia di natura post traumatica (per esempio lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio nel calciatore) sia da sovraccarico (esempio le lesioni del tendine d’Achille degenerative del saltatore in lungo). Altre condizioni frequenti sono le fratture ossee, patologie infammatorie articolari e periarticolari.
La riabilitazione sportiva in genere inizia con un trattamento finalizzato alla riduzione della sintomatologia dolorosa (terapie fisiche e farmacologiche). Una importante componente della riabilitazione dello sportivo è rappresentata dall’esercizio fisico (passivo e attivo-assistito) inteso come stretching finalizzato al recupero del corretto range articolare senza dolore, l’

esercizio

invece è inteso come recupero della forza e della resistenza muscolare.

La parte finale del recupero dell’atleta comprende una serie di esercizi sport-specifici finalizzati al recupero del gesto atletico in assenza della “paura” del reinfortunio. L’esercizio fisico è volto sia al

recupero

funzionale completo sia alla prevenzione del reinfortunio; ad esempio, l’atleta affetto da epicondilite necessiterà nella fase finale di un programma di potenziamento dei muscoli estensori del polso. Tali muscoli sono, infatti, meno forti dei muscoli fessori e pertanto più esposti a patologie da sovraccarico come è appunto l’epicondilite.

Un altro esempio è rappresentato dall’atleta affetto da lesione distrattiva dell’inserzione dei fessori della coscia che eseguirà esercizi di potenziamento e di stretching dei muscoli lesionati, per assicurare una simmetrica forza ed elasticità. Solitamente, la fase iniziale di ogni trattamento è finalizzato alla riduzione del dolore e a favorire la guarigione. È importante comunicare all’atleta ed al suo allenatore le finalità ed il timing del trattamento in modo che essi siano consapevoli di ciò che si sta facendo e perché.

Terapie fisiche

Le

terapie

fisiche di primo utilizzo nei traumi sportivi hanno la finalità di ridurre l’edema perilesionale per agevolare il processo di guarigione ed allontanare i fattori pro-fogogeni responsabili del dolore e della limitazione funzionale. A questo scopo sono molto utili le terapie che sfruttano il freddo come la crioterapia o la crio-magnetoterapia e le terapie che sfruttano il calore, utilizzate a potenze iniziali meno elevate come i laser di potenza (Nd/Yag) o le ipertermie.
Tra le ipertermie di ultima generazione risulta molto effcace sia nel trattamento post-traumatico subacuto, sia nel trattamento della patologia cronicizzata, la TECAR® terapia, una tecnica che attraverso un trasferimento di energia stimola i fisiologici processi di riparazione tissutale. L’effetto più evidente del trattamento con TECAR® è rappresentato da una netta diminuzione del dolore e del gonfiore fn dalla prima seduta.
L’azione sul microcircolo induce un efficace effetto drenante, asportando cataboliti infammatori e riducendo l’edema con conseguente diminuzione o addirittura scomparsa dei sintomi dolorosi e delle correlate limitazioni funzionali. Una volta che il dolore si è placato e il paziente ha iniziato a recuperare articolarità e flessibilità bisogna progressivamente riqualifcare la forza, la resistenza e la coordinazione in modo che possa resistere a condizioni molto simili a quelle pre intervento.
Quindi, l’obiettivo in questa fase nel processo di riabilitazione è passato dalla guarigione della lesione al recupero funzionale completo. Per raggiungere questo obiettivo, il programma di riabilitazione deve essere sport-specifico. Il programma deve includere anche un intenso recupero della propriocezione. È infatti molto importante, per l’esecuzione del gesto atletico, un corretto equilibrio e un recupero del senso di posizione.

Il sistema nervoso deve conoscere con precisione la posizione delle articolazioni nello spazio per l’esecuzione di un corretto schema motorio. Spesso, dopo un periodo di infortunio, in particolare nelle lesioni articolari, il paziente può perdere questa abilità motoria. Un deficit propiocettivo può risultare spesso il fattore causale principale del reinfortunio.
L’atleta o il paziente che ha terminato con successo un percorso riabilitativo, con il completo recupero della flessibilità e dell’escursione articolare del distretto, sede della lesione, tale da non presentare defcit di alcuna natura rispetto al distretto controlaterale, nel momento in cui torna in campo con i suoi compagni, percepisce ancora una debolezza del distretto leso, che ne limita la resa agonistica. È a questo punto che risulta necessaria l’integrazione del regolare

allenamento

in gruppo con un protocollo di esercizi più specifici per colmare il gap tra la guarigione della parte lesa e il recupero funzionale.

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